Percorso

Tango

Da queste zone, in particolare da Cuba, dove assimilò alcuni elementi del vecchio ritmo Habanera (cioè dell'Avana), sempre seguendo la triste via degli schiavi, venne trapiantato in Argentina acquisendo il nome di Tango Habanera o di Candombe. Qui si sovrappose alla Milonga, una musica e un ballo popolare, che veniva ballata nei luoghi di ritrovo malfamati delle città costiere. Questa collocazione iniziale ha circondato il Tango con un alone di atmosfera da bassifondi, che tal-volta ha procurato molti ostacoli e difficoltà nella sua diffusione. Col tempo anche le famiglie e gli ambienti più eleganti furono presi dalla mania del Tango; attorno al 1910 venne diffuso anche in Francia da alcuni appassionati ballerini dilettanti. Dalla Francia all'Inghilterra il passo fu veramente breve e altrettanto il ritorno in America, ma non più in quella del Sud, ma negli Stati Uniti. Il Tango in Italia venne lanciato e diffuso da un valente maestro di ballo attorno al 1912, Enrico Picchetti, che in coppia con la moglie fondò un'Accademia, dove insegnava i segreti del ballo del momento. Un aspetto definitivo e moderno del Tango venne imposto dalle società di ballo inglesi. In alcune confe­renze ed assemblee, avvenute attorno agli anni 1920-'22, centinaia di maestri discussero, provarono e dimostrarono quello che poi diventerà il Tango Moderno di Stile Internazionale. Da languido e struggente fu trasformato in un ballo di movimento, caratterizzato da scatti e movimenti rapidi.

Tra le più celebri coppie di ballerini che hanno strabiliato il mondo a ritmo di Tango ricordiamo dagli Stati Uniti: Vernon e Irene Castle, Frank e Yolanda Veloz.

Da non dimenticare Rodolfo Guglielmi, un emigrante italiano (in arte Rodolfo Valentino), che costruì il proprio successo ballando un Tango nel film "I quattro cavalieri dell'Apocalisse".

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